Storia e leggende del Certosino: La Storia Antica
Cavalieri Templari
Risalire alla reale origine della razza certosina è impossibile.
Sicuramente il certosino è un gatto
antichissimo, raro, e molto pregiato.
La razza è
naturale.
Varie ipotesi tra leggenda e realtà si sono diffuse nei secoli.
I gatti di razza certosina fecero la loro prima comparsa in Europa, nel XII° secolo allorquando provenienti dall’
oriente (Turchia, Siria, Cipro o Malta) furono i primi gatti con il pelo grigio ad essere visti in territorio europeo:
Ovviamente dato il periodo e dato i luoghi, la storia e la leggenda si mescolano attribuendo l’arrivo dei felini in Europa ai crociati, e più precisamente ai Templari.
Costoro parrebbe che di ritorno dalle Crociate, abbiano deciso di esportare questa specie di gatto per le loro caratteristiche.
I
cavalieri templari, di ritorno dalla Terra Santa per poter ritemprare il fisico e lo spirito si ritiravano nei
conventi certosini dove venivano ospitati nelle foresterie dei
monaci, i quali si prodigavano per rinfrancarli.
Sembrerebbe che per sdebitarsi della accoglienza riservata loro, i Templari portarono in dono nella grande Chartreuse, alcuni esemplari di felini dal pelo grigio.
Dizionario Universale di Commercio,
di Storia Naturale e delle Arti e
del Commercio della Savvary Brusion, 1723
Da allora, furono chiamati “certosini”, come i monaci che cominciarono ad allevarli.
Bisogna aggiungere che il dono fatto ai monaci fu enormemente gradito, poiché questa nuova razza di gatto aveva essenzialmente delle prerogative, che risultano essere utili ai religiosi.
All’interno delle certose i gatti ebbero una funzione efficace, essi infatti essendo degli eccellenti predatori di topi, risultarono il rimedio per fronteggiare una emergenza legata alla presenza di ratti, che sistematicamente minacciavano le riserve alimentari dei monaci, ed inoltre danneggiavano i preziosi manoscritti, libri e codici conservati nelle biblioteche.
C’è da aggiungere che i gatti a loro volta si integrarono benissimo negli ambienti claustrali, difatti la peculiarità di questi splendidi felini è che miagolano raramente, ed il loro miagolio è dolcemente sommesso, ciò non disturbò la quiete monastica dei monaci dediti al silenzio e alla meditazione.
Vi è un’altra ipotesi che fa risalire l’origine del nome della razza dei gatti dal pelo grigio, alla somiglianza con il colore di un tipo di pregiata lana spagnola del 1700, nota come “
Pile de Chartreux” (lana di certosino).
Questa supposizione, sarebbe avvalorata dal fatto che scaltri pellicciai, commerciavano la pelliccia di gatto certosino spacciandola per la famosa lana spagnola o pelliccia di lontra.
Di certo non vi è nessuna testimonianza certa che possa avvalorare una ipotesi anziché l’altra, ma sicuramente resta molto suggestiva l’immagine di questi simpatici felini, che aggirandosi come custodi dei granai e delle biblioteche certosine silenziosamente facevano compagnia ai monaci eremiti, e da cui ne hanno ereditato il nome.
Storia e leggende del Certosino: La Storia Moderna
Una delle sorelle Leger
Secondo il
Sig. Simonnet, presidente del club del gatto certosino francese, profondo conoscitore e studioso della razza, i certosini sono gatti di
origine Francese precisamente della
Belle – Ille. L’allevamento moderno del certosino risale agli
anni 30, quando due signore francesi, le
sorelle Leger, allevatrici di persiani, residenti per un breve periodo a Belle-Ille sur Mer un’isoletta a sud della Bretagna, furono colpite dalla bellezza di alcuni gatti blu che venivano nutriti e curati dai frati di un ospizio locale. Ve ne era un’intera colonia. Decisero allora di recuperare la razza e, tornando in Francia, portarono con se diversi soggetti e iniziarono un programma di allevamento. Pochi anni dopo, la loro gatta,
Mignonne, fu dichiarata all’esposizione di Parigi “il più bel gatto Certosino del mondo”.
Nello stesso periodo si sviluppò un allevamento di gatti blu nella zona del massiccio centrale francese: gatti decisamente più robusti di quelli di origine atlantici.
Nel
1939 fu ufficializzato il primo standard di razza del gatto certosino. Dopo la seconda guerra mondiale si è rischiato di perdere questa razza, mancavano i soggetti per continuare ad allevare, e sono stati, a quel punto, operati incroci con altre razze (persiani blu, blu di russia, europei grigi, britisch blu).
Gatta Mignonne
L’intento degli allevatori incrociando il certosino con razze differenti era anche di “migliorare” il colore degli occhi e la struttura. La tendenza ad incrociare soprattutto la razza certosina con i britisch shorthar blu determinò l’unificazione delle due razze nell’anno
1970. Fu grazie agli sforzi del Sig Simmonet che le due razze furono di nuovo distinte. Nel
1977 LA FiFe riconobbe la diversità tra le due razze, fu definito uno standard e il certosino tornò ad occupare il suo posto nelle esposizioni e nel campionato.
Dal 1970 ad oggi, In Italia e in Francia, sono stati fatti molti sforzi per epurare la razza dai nefasti incroci che avevano modificato l’aspetto del Certosino. Alcuni allevatori, riportarono in Europa degli esemplari americani che non avevano subito questi incroci, ma nel 2006 fu evidente che per mantenere il tasso di consanguineità al di sotto del 20 per cento (limite consigliato nell’allevamento) era necessario introdurre delle nuove linee di sangue. Il miracolo accade nel 2007 quando un gruppo di allevatori francesi, tornati nell’isola della Belle-Ille, ritrovò delle colonie feline naturali che possedevano le stesse caratteristiche fisiche (fenotipo) del gatto certosino. Da allora alcuni allevatori europei attraverso un preciso iter di selezione e di riconoscimento della razza (RIEX, RIA) sta tentando di riportare del sangue nuovo negli allevamenti di tutto il mondo.
Il Certosino in Francia
Colette e i suoi certosini
Nel 700 in Francia, venne selezionata la razza certosina (
chartreux), da allora il certosino è stato considerato il
gatto nazionale Francese.
In passato diventò una specie di simbolo per lo stato ed era il gatto preferito dal generale Charles de Goulle.
Purtroppo per due secoli il certosino avendo un pelo folto e morbido venne utilizzato come animale da pelliccia nelle sartorie e le sue carni destinate all’alimentazione umana.
Solamente all’inizio del XX secolo si incominciò ad allevarlo come gatto da compagnia.
I primi cenni storici della razza risalgono alla seconda metà del 500’.
Joachim du Bellay, poeta e umanista francese in un poema del 1558 descrive i gatti francesi “di un grigio uniforme brillante”.
Il noto naturalista francese
Georges-Louis Leclerc de Buffon nel 1756 nella raccolta chiamata “Histoire Naturelle” fu il primo a descrivere il certosino in maniera accurata e minuziosa e a raffigurare la razza distinguendola dal comune gatto europeo e dall’angora.
La celebre scrittrice francese
Colette possedeva molti certosini e ad uno dei suoi meravigliosi chartreux dedicò nel 1933 il romanzo “la gatta”.
In Francia ci sono allevamenti di prestigio essendo ”le chat chartreux” da sempre il gatto più amato.
Il Certosino in Italia
Una delle prime cucciolate in Italia
Il pittore
Giorgio Tonelli di Bologna, artista raffinato, grande appassionato di gatti, partì alla ricerca di notizie sul gatto certosino affascinato dal mistero che lo circondava.
In Italia non esistevano gatti disponibili.
Dopo tanto cercare finalmente riuscì ad avere degli esemplari da un prestigioso allevamento francese. In Italia il primo allevamento riconosciuto dalla federazione Felina Italiana in è stato “
Rosa Croce” di Giorgio Tonelli.
Il nome dell’allevamento è di un’antica setta esoterica che richiama alla memoria abbazie monacali e manieri misteriosi.
Nel luglio del 1988 viene registrata la sua prima cucciolata, seguita da una seconda nel marzo 1989.
Nel 1992 grazie al contributo di Giorgio Tonelli fu realizzata nell’ambito della mostra internazionale felina la “prima speciale del gatto certosino” . Giorgio Tonelli ha esposto i suoi esemplari in molte esposizioni feline aggiudicandosi molti riconoscimenti. I best dei peli corti a Bologna e a Cremano sono due tappe memorabili di grande soddisfazione.
Queste le parole del pittore Giorgio Tonelli : “Il certosino è un gatto così bello che deve imporsi senza alcun contorno! La sua bellezza è fatta di estrema semplicità e da diecimila piccoli particolari che insieme formano un quadro perfetto”.
Nel
1994 Giorgio Tonelli ha fondato il
Club del gatto certosino facendo conoscere e amare in Italia questa splendida razza.